Issopo

Hyssopus officinalis L.

Fam.Lamiaceae ( Labiatae)

Descrizione

L’issopo è noto fin dall’antichità con il nome di “Erba della purificazione” o “Erba sacra” poiché, un tempo, era impiegato in mazzetti come aspersorio. E’ un suffrutice, con portamento cespuglioso ed altezza variabile dai 50 agli 80 cm. Le foglie lunghe circa 3 cm, sono lanceolate, opposte, sessili, unite all’ascella da un fascetto di foglie più piccole. I fiori compaiono in estate, ravvicinati nella parte alta dei rametti formanti una infiorescenza a spiga unilaterale; hanno colorazione variabile dal blu al violetto o raramente dal bianco al rosa. Tutta la pianta ha odore forte, aromatico e sapore pungente. Il frutto è composto da quattro acheni racchiudenti il seme.

Proprietà e impieghi

L’issopo ha proprietà aromatizzanti, digestive, carminative, balsamiche, diaforetiche, diuretiche. Trova impiego nell’industria alimentare dei liquori, delle salse, dei condimenti e nell’industria farmaceutica. E’ pure un’ottima pianta mellifera.

Tecniche colturali

– Terreno ed ambiente
L’issopo cresce facilmente su quasi tutti i terreni, preferisce però quelli calcarei leggeri e ben esposti; si adatta ai vari climi compresi quelli più aridi. Rifugge l’umidità e resiste bene alla bassa temperatura.

– Propagazione
La riproduzione è la tecnica più utilizzata e più semplice: il seme è posto in semenzaio o affidato direttamente al terreno. La semina in semenzaio si esegue in giugno-luglio con trapianto delle piantine in campo in settembre-ottobre. Il trapianto può avvenire nei mesi invernali impiegando piantine a radice nuda o in primavera inoltrata con piantine in pane di terra. Chi ha semenzai riscaldati può fare la semina anche nei mesi di gennaio ed il trapianto in aprile-maggio.
Il seme di issopo ha una buona germinabilità; la semina può così essere eseguita anche direttamente in pieno campo con l’ausilio di seminatrici; questa viene fatta quasi sempre in aprile e, solo in condizioni climatiche favorevoli, alla fine di agosto-inizio di settembre.
Il peso di 1000 semi è di 1 g. In un semenzaio possono essere seminati 2 g di seme per m2 , dal quale si producono circa 700-1000 piantine. Per la semina diretta in campo possono essere necessari 5-6 kg di seme per ettaro
– Sesti d’impianto
La densità ottimale è di 6 piante per m2 ; le piantine sono poste a distanza di 70-80 cm fra le fila e di 20-30 cm lungo la fila.

– Cure colturali
La semina diretta in campo richiede spesso il diradamento delle piantine. Fin dal primo anno di coltivazione sono necessarie alcune sarchiature per contenere lo sviluppo delle infestanti. Il rapido sviluppo delle piantine, a partire dal secondo anno di coltivazione, permette di coprire il terreno riducendo lo sviluppo delle infestanti e gli interventi di diserbo. Dopo ogni sfalcio e al trapianto delle piantine è utile un intervento irriguo.

– Fertilizzazione
La coltura di issopo permane in campo per oltre 5 anni. All’esecuzione dell’aratura si possono interrare 400 q/ha di letame maturo. L’issopo è una pianta che non esige grandi quantità di elementi nutritivi e, dopo una buona concimazione di fondo con il letame, l’apporto di elementi chimici può essere facoltativo. Sono consigliati quantitativi di azoto non superiori alle 30-40 unità/ha alla ripresa vegetativa e 80 unità /ha di fosforo e potassio all’impianto.

– Raccolta e resa
Le piante possono essere destinate alla produzione di olio essenziale, di sommità fiorite e di seme. La veloce ripresa vegetativa permette di effettuare più sfalci all’anno anche senza interventi irrigui. Il primo sfalcio solitamente si esegue in giugno-luglio quando la pianta entra in fioritura. Una seconda fioritura avviene quasi sempre alla fine dell’estate, in settembre-ottobre, permettendo di eseguire un secondo raccolto. Il taglio della pianta si esegue a pochi cm dal terreno e può essere fatto con barre falcianti, falciacaricatrici o a mano, se si tratta di piccole parcelle. Al primo anno di coltivazione l’unico sfalcio permetterà la raccolta di circa 20-30 q/ha di prodotto verde. L’issopo entra in piena produzione dal secondo anno. Le produzioni di massa verde variano fra i 100 e i 150 q/ha a seconda delle tecniche di coltivazione adottate. Il calo verde-secco è di 4 a 1 mentre il calo da pianta fresca a foglie e fiori mondi è di 5-6 a 1.
La raccolta del seme avviene poco prima della completa maturazione. Le operazioni devono avvenire nelle prime ore della mattinata per evitare la caduta del seme nel terreno; la produzione di seme è di 5-6 q per ettaro
La resa in essenza è molto variabile in quanto legata alle condizioni pedologiche, climatiche, all’altitudine, ai diversi metodi di raccolta, e, come per altri oli essenziali, alle diverse tipologie degli impianti per distillazione, di norma in corrente di vapore. Si citano alcuni diversi dati di resa ottenuti in Italia e all’estero: da pianta fresca: 0,15-0,3% Fenaroli; 1% Milesi Ferretti; 0,12-0,25% Giardino officinale-A.R.F.E.R.; da pianta secca: 0,3-0,5% Taroni; 0,3-0,9 Chiappini e Negri; 0,3-0,5% Rovesti; 0,3-0,8% Fenaroli; 0,6-0,8% Pomini; 0,5-0,6% Giardino officinale A.R.F.E.R.. E’ accertato che la resa in olio essenziale aumenta col crescere dell’altitudine della coltivazione.

Avversità

A fine estate, poco prima della raccolta, sono state riscontrate sulle foglie macchie di oidio causate da Oidium erysiphoides Fr.. In letteratura sono riportati anche attacchi di ruggine determinati da Puccinia glechomae DC. Nei semenzai le piantine sono spesso colpite, nei mesi di luglio ed agosto, da Pythium ultimum Trow.. Il Pythium colpisce i tessuti giovani ed adulti provocando il marciume dei fusticini e delle foglie. La morte delle piantine è molto rapida, per una distribuzione a macchie all’interno del semenzaio. Fra gli insetti sono riportati alcuni minatori fogliari e larve di coleotteri Arima marginata F. e Chrysomela mentastri Suffr. i cui danni sono a carico delle foglie, degli steli e delle infiorescenze.