L’ortica è una pianta erbacea perenne, alta fino a 150 cm, con rizoma ramificato, strisciante, cavo all’interno e ramificato alla base, con fusto quadrangolare. Le foglie sono ovali, opposte, lungamente picciuolate, allungate e dentate al margine. I fiori sono di colore giallo-verdastro, dioici, piccoli, sono riuniti in spighette pendenti sotto le foglie, se femminili, mentre quelli maschili sono eretti. Il frutto è un achenio ovale, piccolo con un ciuffo di peli all’apice. Tutta la pianta è provvista di peli urticanti cavi all’interno e rigonfiati alla base.
L’ortica ha proprietà emostatiche, diuretiche, nutritive e stimolanti. Trova impiego in erboristeria, in medicina, nell’industria tintoria, tessile, in cosmesi nella composizione di shampoo per capelli grassi, di lozioni per la caduta dei capelli e di prodotti antiforfora, e in veterinaria. L’ortica dopo la cottura perde il suo potere orticante. La clorofilla estratta dall’ortica serve per la colorazione di bevande, alimenti e profumi. I giovani germogli sono usati come ortaggio. In agricoltura biologica è considerata un ottimo fertilizzante e un repellente per numerosi insetti,inoltre è un buon alimento per polli, cavalli e bovini..
Terreno ed ambiente
L’ortica cresce spontanea quasi ovunque: predilige, terreni freschi ricchi di sostanza organica,sopporta bene la siccità, il freddo, e tutte le intemperie.
Propagazione
Si riproduce facilmente da seme. La semina può essere eseguita direttamente in pieno campo,su terreno ben lavorato ed affinato, in settembre o in primavera. In estate, si può ricorrere anche alla semina in semenzaio, effettuando il trapianto nei mesi autunnali o invernali. Altra tecnica interessante ma meno usata, è la divisione di cespo delle piante madri spontanee. L’operazione si esegue alla fine dell’inverno, quando inizia la vegetazione delle piante adulte. Le piantine così ottenute vanno rapidamente interrate e ben strette al terreno. Il potere urticante delle giovani piante è molto ridotto e l’operazione di manipolazione potrà essere facilmente agevolata dall’impiego di guanti di cuoio sottili. La messa a dimora delle piantine può essere eseguita anche con macchine trapiantatrici. La semina in campo può essere fatta anche a macchina senza l’interramento del seme.
Sesti d’impianto
Le piantine possono essere poste alla distanza di 60-80 cm fra le fila e a 10-15 cm lungo la fila; gli impianti derivanti dalla semina diretta in campo non richiedono nessun intervento di diradamento. Le interfile possono essere anche più ravvicinate se l’impianto è destinato alla raccolta delle sole giovani foglie, fino ad una densità di 16 piante/m2; per le parcelle lasciate alla produzione del seme sono preferibili densità di 10 piante/m2.
Cure colturali
Come per quasi tutte le specie coltivate, anche per la coltura dell’ortica si rendono necessari alcuni interventi di scerbatura manuale e meccanica. Le infestanti sono spesso più frequenti a causa dell’elevata concimazione con sostanza organica. Da esperienze svolte presso il Giardino delle Erbe di Casola Valsenio sono risultate importanti gli interventi nelle prime fasi di sviluppo della pianta, alla ripresa vegetativa e dopo ogni sfalcio. L’ortica, grazie al rapido sviluppo vegetativo, chiude rapidamente l’interfila impedendo o riducendo al minimo lo sviluppo delle malerbe. Dopo ogni sfalcio per facilitare il ricaccio, ed in particolare nei terreni più siccitosi, è consigliata un’irrigazione.
Fertilizzazione
L’ ortica cresce facilmente nei terreni ricchi di sostanza organica e di composti azotati. Al momento dell’aratura si consiglia l’apporto di grossi quantitativi di sostanza organica, letame maturo, liquame ecc. La coltivazione dell’ortica rimane in vita anche oltre 4-5 anni quindi è indispensabile una concimazione con 500 q/ha di letame. Ogni anno è possibile apportare 70-80 unità di azoto/ettaro alla ripresa vegetativa, oppure distribuito dopo ogni sfalcio per stimolare il ricaccio.
Raccolta e resa
Della pianta sono utilizzate le foglie; la raccolta si esegue tagliando la parte epigea poco prima della fioritura o quando il fusto è ancora erbaceo. Nel primo anno di impianto spesso viene eseguita una sola raccolta prima della fioritura della pianta, dal secondo anno l’ortica può essere sfalciata da 2 a 4 volte.
La produzione media di prodotto verde riferita ad un ettaro di impianto in piena produzione è variabile fra i 100 e i 130 q/ha, il calo verde/secco sarà di 3 a 1, rimanendo circa 30-50 q di pianta essiccata; con la defogliazione la resa complessiva si riduce del 40% rimanendo complessivamente 20-30 q circa. L’ortica appena tagliata deve essere portata rapidamente in essiccatoio per evitare la perdita dei principi attivi e del colore delle foglie. A causa del notevole contenuto di acqua, le parti epigee non dovranno essere eccessivamente stratificate e l’essiccazione dovrà essere eseguita il più velocemente possibile. Una tecnica impiegata da alcune aziende consiste nel tagliare i giovani steli a qualche cm da terra e nel farli passare in una taglierina, provvedendo solo dopo alla sistemazione delle parte sminuzzate in un essiccatoio.
L’ortica è una pianta molto rustica e poco soggetta agli attacchi di parassiti e patogeni. Fino ad oggi è stata scarsamente coltivata, pertanto non sono riportate in bibliografia segnalazioni di particolari patologie. Allo stato spontaneo sono state riscontrate piante con attacchi di oidio e di rugginosità. Su alcune piante, allo stato spontaneo, sono state riscontrati anche presenze di afide verde.