La Passiflora incarnata è una pianta originaria degli Stati Uniti, che si è acclimatata facilmente anche in Italia, e alcune varietà vengono spesso coltivate da noi quali piante ornamentali o da frutto . Si tratta di una rampicante che può raggiungere anche 80 dm di altezza; è dotata di fusti volubili e viticci, quasi sempre a ciclo perenne, salvo rari casi in cui si comporta come biennale. Durante l’inverno la parte epigea secca scompare completamente ricomparendo in primavera.
Le foglie sono alterne lungamente picciolate, profondamente divise in tre lobi ovali acuti, finemente dentati con dei cirri spesso presenti all’ascella. I fiori sono solitari, grandi, e lungamente peduncolati con calice a cinque sepali verdastri esternamente e bianchi o violacei internamente, con corolla formata da cinque petali bianchi e corona di numerosi filamenti violacei; al centro del fiore spiccano i cinque grandi stami con antere di colore arancio. Il frutto è una bacca ovoidale di colore verde con pericarpo sottile e polpa spugnosa contenente numerosi semi neri e rugosi sulla superficie e muniti di un arillo biancastro. I fiori hanno antesi scalare e frequentemente si possono trovare sulle stesse piante frutti e fiori. e compaiono fra luglio e settembre.
La pianta ha proprietà aromatizzanti (i frutti), e sedative, sonnifere, antinevralgiche, narcotiche, analgesiche, tranquillanti (i tralci fioriti); viene utilizzata sotto forma di infuso, tintura, estratto fluido.
Terreno e ambiente
La passiflora cresce bene nei terreni ben esposti e freschi, ricchi di humus e ben concimati.; occorre assolutamente evitare i ristagni idrici, soprattutto nei mesi invernali, i terreni troppo freddi e le esposizioni a nord.
Propagazione
L’impianto può essere eseguito mediante semina diretta o tramite trapianto delle giovani piantine; l’operazione di semina diretta in campo si esegue in aprile. La germinabilità del seme è scalare e prosegue per lungo tempo. Il peso di 1000 semi è di 35-40 g. La passiflora si può moltiplicare anche per talea nei mesi di luglio-agosto, prelevando talee della lunghezza di 8-10 cm.; il trapianto in piena terra delle talee radicate può essere eseguito nella primavera successiva.
Sesti d’impianto
Le semine si eseguono ponendo il seme alla distanza di 80-100 cm fra le fila e di 15-20 cm lungo la fila; sono necessari circa 15 Kg di seme per ettaro.
Cure colturali
Nel primo anno le piantine si sviluppano lentamente, e frequenti sarchiature e zappettature permettono di garantire un buon sviluppo della passiflora e di ridurre la presenza di getti nuovi nell’interfila. E’ importante che l’impianto sia pulito e privo di malerbe soprattutto nel periodo della raccolta. Con le sarchiature si possono apportare al terreno piccoli quantitativi di azoto, utili per stimolare lo sviluppo della pianta. Sarà opportuno effettuare una corretta rotazione in modo da garantire un terreno pulito all’impianto, per garantire un buon sviluppo della pianta e un facile ricaccio; dopo il primo sfalcio è bene irrigare.
Fertilizzazione
La passiflora si avvale della presenza di sostanza organica nel terreno e di concimazioni azotate,sono consigliati l’apporto di 350-400 q/ha di letame maturo e di 100-120 unità/ettaro di concime azotato da distribuire alla ripresa vegetativa, dopo ogni sfalcio, e 80-10 unità ad ettaro di fosforo e di potassio; un eccesso di azoto può portare ad un ritardo della fioritura e ad un indebolimento delle piante nei confronti di patogeni e di parassiti.
Raccolta e resa
Nel periodo estivo e in particolare nel mese di agosto inizia la fioritura, che si protrae fino alla fine di settembre, e spesso si hanno contemporaneamente frutti e fiori; in questo periodo si esegue lo sfalcio della massa verde, che dovrà essere posta rapidamente in essiccatoio o all’ombra. L’essiccazione omogenea della pianta non è sempre facile in quanto sono contemporaneamente presenti foglie, fusti, fiori e frutti; pertanto questa deve protrarsi per lungo tempo al fine di garantire una certa uniformità ed una buona conservabilità del prodotto.
Nei successivi anni di produzione è possibile effettuare due raccolte all’anno: la prima in luglio e la seconda in settembre, il secondo sfalcio è meno abbondante ma di qualità superiore.
Una caratteristica della pianta è quella di ramificarsi moltissimo dai rizomi, emettendo getti nuovi nelle interfile, quindi durante la crescita delle piante le varie ramificazioni si intrecciano enormemente rendendo difficoltosa la raccolta. La produzione in massa secca prodotta da un ettaro di terreno è di 40-45 quintali.
Sono stati riscontrati sintomi virotici con ingiallimenti fogliari, soprattutto a livello delle nervature.